HerbstReise

Nicola Guazzaloca – Gianni Mimmo

CD
Feb 2023

I look at this HerbstReise of ours as a sequence short but complete gaze of sound, often evocative in a narrative way, aimed at fulfilling an articulate as well as legible pattern.
Though a single breath crosses them, fascinating opportunities are not alien to the syntax, the outline, and the expression of these improvisations. A clear ellipsis the dialogue proceeds delicately and consistently into, even when it thickens.

The inner timing, the layer of colour that shines through have a reflective, possibly contemplative nature. A density resting on the lightest structure, and developing its discourse in a conversation, in a kind of natural, when not intimate, sudden inspiration.
Listening to the tracks once more, browsing through them like through writing, I realise that an innate formal pattern informs these pieces, a sort of spontaneous expositive hierarchy with vivid details and extensive lyrical moments.
An itinerary suggested by reciprocal signs, unveiling and slight mysteries, tones and timbre pigments guiding our listening through extended lines and sudden contrasts to the completeness that remains elusive, yet colouring the whole path.

It is the outcome of cohesion, concentration, and articulation on an expressive axis directed beyond codes and appearances.
Recognisable sources linked to the background that inspirits this sensitivity peer out from a few colours and certain facets, but, for sure, this music seems unconcerned by them.

I have the feeling that HerbstReise has been waiting to come to be for a long time.
Meeting Nicola musically again, and making our reciprocal sparks twinkle together have been a real gift for me. The intuitive quality, the freshness, and a sort of explanatory crispness of his pianism are, for the most part, the reason for the quality of this album.
The musical language we speak has small and significant ripples like light broken by darkness on the surface of a body of water. This is the fascination I have suggested, a time you can’t but belong to.

Gianni Mimmo

Tracklist

A Silver Lining
Unsailed Ship
However Negligible
Those Rainy Days
Late Rain
Just Below (Down to The Ground)
The Rain of The Last Few Days
The Japanese Lady
Early Birds
Twin Windows
I Didn t See You At All
Second Longing
The Sycamores
First Longing
Tensive
More - Then - Before
Herbstreise

Credits

Nicola Guazzaloca: piano
Gianni Mimmo: soprano saxophone

Music by N. Guazzaloca and G. Mimmo
Recorded at Bombanella/Groundfloor Studio, Modena, Italy on 2022, February the 12th
Sound Engineering, mixing and mastering:  Davide Cristiani
Cover Artwork: Manlio Rho, “Composizione 9”, 1934-1936
Inside Photo: Davide Cristiani
Graphics: Nicola Guazzaloca
Production: Gianni Mimmo for Amirani Records

Percorsi Musicali
Ettore Garzia

Spesso si parla di creatività senza gli adeguati approfondimenti. Nell’arte l’abbiamo associata ad un incredibile stato di suggestione fornita dagli esseri umani, dove non sempre siamo capaci di guardare ciò che c’è dietro. La confusione non sta solo nel fatto di non riconoscere le competenze e le esperienze che l’opera d’arte porta con sé, ma anche nell’incapacità di scorgere l’essenza della vera arte, ossia la sua fase tensiva. Chi improvvisa liberamente sa benissimo che indipendemente da tutto ciò che si è appreso o sperimentato, ciò che è importante è la connessione dei pensieri e il giungere ad un’intuizione profonda.

Su Herbstreise, titolazione tedesca dell’ultimo CD del pianista Nicola Guazzaloca e il sassofonista soprano Gianni Mimmo, che rimanda al “viaggio autunnale”, si intuisce come l’importanza delle libere associazioni sia prodroma di processi casuali che hanno pieni confini entro la capacità creativa così come delineata da me nell’incipit; una volta superato l’ostacolo di una piena comprensione tecnico-estetica delle suggestioni offerte dai due musicisti, si può entrare in un calderone di idee e associazioni mentali di cui si potrebbe fornire spiegazione solo un attimo dopo averle esternate. Nelle 17 tracce di Herbstreise la volontà di Guazzaloca e Mimmo è di fermare per un attimo gli accanimenti artistici, la produzione di regole, i percorsi troppo direzionali e di farsi guidare dalla tensione offerta in tempo reale dai suoni: una visione analitica di quanto ascoltato permette di captare le analogie, le unioni o gli allentamenti che arrivano all’istante e che ci fanno stare molto lontani dalle leggi musicali; suggerisco una divisione dei brani che potrebbe condursi a quattro partizioni narrative, qualcosa che può essere intuita dalla titolazione e dalla suddivisione specifica dei pezzi, dove una è dedicata alle “variazioni di luce”, una dedicata alla “pioggia”, una impostata su una sorta di “trasposizione liederistica” delle improvvisazioni, una impostata sul “viaggio e il ricordo”.

Già nel comparto che sonda la consistenza luminosa, con l’introduttiva The Silver Lining,percepiamo uno scenario di fondo, tutto compreso in quella esplicativa combinazione di “stili” che i due musicisti propongono, ossia libere astrazioni in grado di rappresentare un art soundmolto poetico della libera improvvisazione, oserei dire associazione di figurativismo (spinto anche al di fuori dei suoi confini usuali) e astrattismo, una formula finalizzata al riporto del dono dell’armonicità implicita (non solo quella dei parametri). Quando Mimmo suona il suo soprano ci sono molti mondi da esplorare, poiché egli è capace di tirarti fuori con una grazia impressionante una catena di note, così come sa esplorare la riflessione lavorando con finezza sui multifonici (senti Unsailed Ship per esempio) o toccare con originalità i vertici alti del registro (rivolgiti a Those Rainy Days); dal canto suo, Guazzaloca è naturalmente esposto per le rapide successioni sulla tastiera, condotte con una splendida visuale non convenzionale, tra ribattute, salti, brevi ruminazioni, qualcosa che però ha una sua consistenza e ampiezza creativa, anche quando le “escursioni” si fanno lontano dalla tastiera.
Si diceva della “pioggia”, un evento atmosferico che qui viene rappresentato con brevi improvvisazioni associative del pensiero, pensando probabilmente anche al rumore naturale che l’acqua assume quando raggiunge le superfici o tiene certe velocità; le tecniche estensive qui fanno la loro parte con una propensione all’analogia degli interventi, ma in generale è tutto molto frizzante e inquadrato nel modo espressivo che contraddistingue i due musicisti. E’ la psicologia che gioca un ruolo fondamentale nell’improvvisazione e in Herbstreise essa subisce una virata eloquente nella parte devota ai Four Lieder (le tracce dalla 11 alla 14) che scandiscono una fase più intimista e meno casuale, in cui si denota maggiormente un idioma jazzistico e il coinvolgimento dei musicisti sul laisser aller delle note o degli accordi: è comunque un modo molto antipatico per dimostrare che c’è del jazz, soprattutto se si ascolta First Longing, quasi cinque minuti di miracoli, da una parte e dall’altra e un raccordo sulla sensibilità e la difficoltà dell’interplay che sembra provenire da una vita.

Qual è la storia tensiva che viene fuori da Herbstreise? E’ quella della sollecitazione degli stimoli, avere spazi sufficienti per far venir fuori le intuizioni e andare verso una fondazione rinnovata del pensiero; è sottile innovazione quella che si nasconde tra le maglie di Herbstreise, che vuol far riflettere su come ci si pone di fronte al mondo, su che adulti vogliamo essere. Il brano omonimo nel finale del lavoro è uno splendido spaccato di questa arte sfuggente che Guazzaloca e Mimmo vogliono fornirci, ma io ritengo che non si tratti solo di suggestioni, ma che ci sia pure un’implicita persuasione morale verso un mondo corretto, qualcosa che scaturisce dal loro consolidato linguaggio e che io ho compreso.

Avant Music News
Daniel Barbiero

Herbstreise, a duet recording featuring Mimmo once again on soprano saxophone as well as Nicola Guazzaloca on piano, is tonally and in terms of pacing a much brighter affair. The seventeen short tracks present an improvised abstract impressionism that tends toward the nimble and astringent, with extended technique from both players adding a well-honed edge to a number of the performances.

Vynilmine
Phontas Troussas

Το άλμπουμ αυτό, το “Herbstreise”, είναι «κλασικό» για το είδος της μουσικής, που πραγματεύεται χρόνια τώρα η ιταλική AmiraniRecords.
Είναι ένα άλμπουμ αυτοσχεδιαστικό, εννοούμε, που φέρουν εις πέρας δύο παλαιοί φίλοι και συνεργάτες, ο πιανίστας NicolaGuazzaloca και ο σοπράνο σαξοφωνίστας Gianni Mimmo.
O Guazzaloca είναι συνεργάτης του Mimmo (του ανθρώπου που βρίσκεται πίσω από την Amirani) σχεδόν από την ίδρυση της ετικέτας, πίσω στο 2005 – καθώς αμφότεροι είχαν συνυπάρξει στο Shoreditch Trio (ή και κουαρτέτο), για τα άλμπουμ του οποίου “TheShoreditch Concert” και “Again, Live in Bruxelles” υπάρχουν reviews στο blog. Φυσικά, και εντός της Amirani, o Guazzaloca έχει κι άλλα άλμπουμ, είτε προσωπικά (“Tecniche Arcaiche”), είτε σε συνεργασία με άλλους μουσικούς (π.χ. τον χειριστή της βιόλας Szilárd Mezei στο “Lucca and Bologna Concerts”), οπότε (και) αυτή η συνεργασία, σε ντούο, με τον Mimmo, έρχεται εντελώς φυσιολογικά.
Οι δύο ιταλοί μουσικοί γνωρίζονται καλά, δηλαδή πολύ καλά, και αυτό οπωσδήποτε, τους βοηθάει να ξεπεράσουν τις όποιες δυσκολίες ανακύπτουν, προσανατολίζοντας μάλιστα τις (αυθόρμητες) μουσικές τους προς την κατεύθυνση του μελωδικού αυτοσχεδιασμού.
Υπάρχει, λοιπόν, μια λυρική διάθεση, που διέπει τα κομμάτια τού “Herbstreise”, που είναι πολλά εν τω μεταξύ (δέκα επτά), με διάρκειες από 1:07 έως 7:40 (το τελευταίο φερώνυμο track), χωρίς όμως αυτή η λυρική διάθεση, να εμποδίζει τους Guazzaloca και Mimmo να είναι όσο εφευρετικοί απαιτείται, και χρειάζεται, προκειμένου το άλμπουμ να παραμένει εντυπωσιακό, σε όλα τα επιμέρους θέματά του.
Είναι δηλαδή ο τρόπος που διαρθρώνονται οι εδώ «συνομιλίες», ανάμεσα στο πιάνο και το σοπράνο, οι χρωματισμοί των δύο οργάνων, οι απότομες αλλαγές σε μέτρα ή τέμπι, οι αυθόρμητες μελωδικές γραμμές, που μετασχηματίζονται συνεχώς, οι «διάλογοι», που δεν ολοκληρώνονται ποτέ, καθώς επαναλαμβάνονται με διαφορετικούς κάθε φορά όρους κ.ο.κ.
Το “Herbstreise” δεν είναι ένα άλμπουμ «εύκολο» απαραιτήτως, έχει όμως πολλές «βατές» περιοχές, στις οποίες θα μπορέσει να αγκιστρωθεί όχι μόνον ο fan της improv-jazz, μα και όποιος άλλος αντιλαμβάνεται την έμπνευση ως μια ξαφνική και εκρηκτική διαδικασία.