Transient

Clairvoyance

CD
Jul 2022

Like flowers in a storm,
life is full of goodbyes.

Masuji Ibuse [1898 – 1993]

Second album for Clairvoyance, a trio that sublimates improvisation through a blessed chemistry, delivering a perfectly balanced music where elements coming from different derivations and attitudes find grace and essentiality, freshness and solidity. Narrative spots and timbral consciousness inform this classy band and make this record unmissable!!

Clairvoyance's fundamental orientation--an orientation that, collectively and individually, represents a compositional stance toward improvisation. This stance consists in a sense of developing form, of bringing to bear such values as balance, symmetry or asymmetry, repetition and variation, kinship and contrast, and so forth to the improvisational dynamic. In effect, this is an architectural way of conceiving of the deployment of sounds in audio space, in real time. 

Daniel Barbiero

Tracklist

  1. Last Cranes In The Pond [4:51]
  2.  Transient Clouds [4:52]
  3.  Shinjuku [5:54]
  4.  Those Telegraph Poles [4:22]
  5.  Tilting At Crazy Angles [2:16]
  6.  Rippling Lake [4:32]
  7.  Garden Maze [5:04]
  8.  B&W Vanishing Train [5:56]

Credits

Music by G. Mimmo, S. Corda, A. Orrù
Recorded at Penty Service [www.penty.it] Cagliari, Italy on 2021 October the 27th, mixed and mastered at NeuroHabitat,Cagliari, Italy  by Simon Balestrazzi
Cover photo: Hashira YAMAMOTO | HashiLaboratory
Inside photo: Angelo Palmas
Graphics: Mirko Spino
Executive production: Gianni Mimmo for Amirani Records

Special thanks to Walter Mostallino and Simon Balestrazzi for their support and friendship.

All About Jazz
Neri Pollastri

Beauty is a rare things, ma tra le uscite della Amirani Records la bellezza si incontra con una certa frequenza. Stavolta a mostrarcene delle manifestazioni spetta al trio Clairvoyance, sodalizio tra il sassofonista soprano Gianni Mimmo, la pianista Silvia Corda e il contrabbassista Adriano Orrù, tra i migliori improvvisatori del nostro paese. 

I tre avevano già pubblicato un primo, eccellente album nel 2018, intitolato proprio Clairvoyance (clicca qui per leggerne la recensione), e in questo Transient si superano, realizzando un disco stilisticamente unitario ma che attraversa atmosfere diverse, interamente improvvisato ma godibilissimo, con alcuni momenti, appunto, di straordinaria bellezza. 

L'apertura è morbida, paritetica ed espressiva: il piano scandisce e fa risuonare note guida, il contrabbasso crea un caldo e maestoso sfondo con l'archetto, il soprano disegna linee nitide e corpose, con un procedere intenso, libero ma narrativo, nel quale i tre si rispondono e si lasciano, mutano sottilmente i timbri e gli scenari, dando spazio alla bellezza dei suoni —che spettacolo il tocco sulla tastiera della pianista! —senza lasciarli mai privi di un legame reciproco. La libertà si fa forma, di passo in passo, fino alla chiusura del contrabbasso. 

"Transient Clouds" è uno scintillar di campanelli del toy piano della Corda, che però s'intersecano con il pianoforte e lanciano il soprano, meditativo e quasi melodico. "Shinjuku" è invece dinamicamente intenso, con il pianoforte che percuote e risuona mentre il soprano si produce in evoluzioni continue, esplorando ogni registro senza mai abbandonare l'attenzione alla purezza del timbro; geniale la conclusione in rarefazione della tensione dinamica, con l'ultimo passo lasciato ancora all'arco del contrabbasso. 

Sorprendente la successiva "Those Telegraph Poles," quasi la trasfigurazione dell'idea di ballad, con il contrabbasso che spinge con profondità, Mimmo che inizia lirico e la Corda che offre armonizzazioni stranianti, ma che poi accelera e alza sia la tensione dinamica, sia la tonalità, aprendo spazi al soprano, che poi conclude il brano in agghiacciante solitudine. "Tilting at Crazy Angles" è il brano dai tempi più elevati, ma anche più acido e spigoloso, con il pianoforte che risuona velocissimo e il soprano che ricorre spesso agli armonici, mentre il contrabbasso fa da contraltare timbrico. Con "Rippling Lake" si torna in un ambito più quieto: la cascata di note cristalline della tastiera e il pizzicato caldo del contrabbasso lasciano spazio alle evoluzioni di Mimmo, espressivo sul registro medio e che accompagna sottotono il toy piano. 

Le corde sfregate del contrabbasso e i suoni estemporanei del piano aprono "Garden Maze," con il nitido soprano che vi si staglia sopra, con un contrasto timbrico che mette i brividi; poi il piano accelera, il sax s'impenna, la tensione dinamica per un attimo travolge l'ascoltatore, fino all'apoteosi. La conclusione, "B&W Vanishing Train," è la sintesi dell'intero album e un vero capolavoro di equilibrio e forma: aperta da un'introduzione del piano di un minuto e mezzo, sostanzialmente classica, vede poi l'ingresso del soprano che spazia sui registri estremi affiancato ancora dal piano, mentre il contrabbasso archettato contrappunta. Tensione, timbri, equilibrio e forma, completata da una conclusione perfetta: sei minuti di improvvisazione magistrale, che lascia il segno. 

Disco elegantissimo, per chi non vuole assuefarsi alle solite note. E la domanda alla fine è sempre la stessa: perché è così difficile ascoltare dal vivo formazioni come questa? 

Album della settimana.

Beats for Peeps
João Morado

Depois de uma primeira investida que veio a público em 2018, o trio italiano Clairvoyance – formado por Gianni Mimmo (saxofone soprano) e pelo duo sardo Silvia Corda (piano e “toy piano”) e Adriano Orrù (contrabaixo) - voltou recentemente à carga com mais um interessante álbum, novamente cunhado com o selo da Amirani Records. Transient é o título deste novo trabalho lançado em meados de 2022. Vem acompanhado de uma bela epígrafe, um haiku de Masuji Ibuse que capta com toda a síntese característica deste tipo de poesia o carácter efeméro – tão trágico quanto natural – de tudo aquilo que é transitório: “Like flowers in a storm, / life is full of goodbyes.”

Estabelecido o tom da conversa nesta cápsula de sentido, segue o trio para uma sessão de aproximadamente 40 minutos de improvisação livre que ora converge para música não-idiomática ora diverge para jazz de faceta clássica. Mimmo, Corda e Orrù são três músicos experientes e criativos, que criam histórias em tempo real como se contassem uma lenda antiga, há muito por eles decorada e aqui apenas reinterpretada e modificada em prol da gravação. Todos dominam a arte da improvisação e facilmente iludem o ouvinte em relação à incerteza do passo seguinte. No fundo, um improvisador é um mágico que em vez de manipular a atenção do espectador, joga com a expectativa do ouvinte.

É esta arte de criação de música livre e espontânea, conjugada com um domínio cabal dos respetivos instrumentos, que faz com que os Clairvoyance criem em Transient uma espécie de longo notturno reinventado, que renuncia à serenidade da noite tão celebrada pelos compositores românticos para antes se debruçar sobre os seus elementos de circunspecção e mistério. Quem segue os lançamentos da Amirani Records já conhece os talentos de Gianni Mimmo e a sua capacidade de se reinventar consoante os músicos com que toca. Neste Transient, o seu saxofonismo revela-se ruminativo e disruptivo – como atestam temas como “Shinjuki” e “Tilting At Crazy Angle” -, apesar de que pontualmente lírico e conciliador. Por ser bastante reactivo ao pianismo sempre inquisitivo de Corda, saxofone e piano envolvem-se amiúde em ostinatos partilhados que dão tração à narrativa. A tensão é um polo constante, e não se pode dizer propriamente que chegue alguma vez a ser resolvida. Talvez seja mesmo esta recusa de estabilidade que torna os raros momentos de consonância num bálsamo que traz uma inesperada airosidade, como a que se sente em “Ripping Lake” quando linhas melódicas perpendiculares se cruzam por instantes numa harmonia reconfortante. Este trabalho, porém, é sobre efemeridade, e o trio salta de cena em cena, ora tocando a baixo volume numa contrição calculada (“Transient Clouds”), ora mergulhando em águas turbulentas onde o caos impera (“Those Telegraph Poles”). Adriano Orrù é o mais textural dos três músicos, por vezes mesmo preterindo qualquer tonalidade para se aventurar por abordagens puramente rítmicas baseadas em técnicas estendidas. Nos momentos em que usa o arco para ricochets e outros movimentos (“Garden Maze”), o contrabaixista confere aos temas uma rugosidade e adstringência adicionais que adensam a atmosfera reflexiva que é a matriz do álbum. Por sua vez, quando opta por dar enfâse harmónica aos seus companheiros (“Last Cranes in The Pond”), imiscui-se nas vibrações colectivas que formam o tecido sonoro dos temas. Há ainda espaço para solos de destaque: o de Mimmo em “Those Telegraph Poles”, e o de Corda em “B&W Vanishing Train”, que completam um trabalho ideal para ouvintes à procura de uma experiência de improvisação introspectiva e cerebral.

Kathodik
Sergio Eletto

improvvisazioni, passando con disinvoltura da stati d’animo pacifici a tensioni crescenti che mai scadono nel caos fine a se stesso. Tutto scorre quindi con armonia, panta rei, anche se ci si trova in frangenti movimentati. Loro sono Gianni Mimmo (sax soprano), Silvia Corda (pianoforte, toy piano), Adriano Orrù (contrabbasso); hanno già collaborato nel tempo, e ciò non fa che agevolare lo scambio di idee. Ci tengo a segnalare una piacevole sensazione percepita dall’ascoltare il timbro pianistico della Corda che tende alla ricerca di un suono velato, trascendente, a tratti malinconico, oppure metafisico quando a suonare sono i tasti del toy piano in maniera anche minimale. Le improvvisazioni sono legate una con l’altra da un inviolabile cordone emotivo. Lo si percepisce quando si passa dalla meditativa Last a Transient Clouds, dove il sinergismo tra piano giocattolo e contrabbasso accarezzato con l’archetto è di suprema fattura, aprendo un finale estatico in cui brillano gli intarsi del fiato. In Shinjuku, al pari di un rastrello che smuove sentieri tortuosi sulla sabbia, Mimmo apre le danze volteggiando con discreta velocità, lasciandosi sorreggere da un impianto ritmico vivace grazie ai tocchi percussivi inflitti al piano. Tra le prove più meritevoli di lode, che materializza certi paralleli tra Steve Lacy e Cecil Taylor. Those Telegraph Poles è un fitto sentiero di dialoghi free; Tilting At Crazy Angles è iroso piacere collettivo, con un occhio diretto alla scuola europea; ambientazione surreale e minuziosa, invece, per Rippling Lake, e ancora collettivismo al vetriolo su Garden Maze, mentre la finale B6W Vanishing Train sembra voler fare un sunto generale delle sensazioni assaporate in “Transient”, annoverando nella propria anima delicatezze quasi bluesaggianti (si senta il piano) con armonie, man mano, svincolate da vincoli formali. Un’altra ottima prova in un lavoro fatto da musicisti la cui maturità è senza ombra di dubbio elevata.

L'Isola che non c'era
Alberto Bazzurro

Gianni Mimmo con il trio Clairvoyance con Silvia Corda al pianoforte(anche toy) e Adriano Orrù al contrabbasso, firma l’apprezzabile TRANSIENT (Amirani), di tratto certamente avanzato comunque leggibilissimo, nitido e assolutamente conseguente, congruo.

Blow Up
Piercarlo Poggio


Il sax soprano di Gianni Mimmo rimane garanzia di sperimentazione ad ampio raggio e ricerche sonore al di fuori dei luoghi comuni. Palpabile è la carica entusiastica che immette in ogni contesto e anche quando ne derivano musiche astratte e sospese, alla base si ritrova sempre una tensione dinamica. Con Silvia Corda (piano) ne Adriano Orrù (contrabbasso) ha impostato il trio Clairvoyance sulla corrispondenza reciproca e in questo secondo capitolo il fluire della narrazione, libera e impulsiva, trova modo di coagularsi in forme e figurazioni mai cerebrali.

Jazz Word
Ken Waxman

Corda’s toy piano asides are judiciously paired with regular keyboard excursions on tracks such as “Transient Clouds”. The contrast between music-box-like tinkles and the piano’s percussive low notes sets up dual contrasts to Orrú’s sul tasto sweeps on one hand and Mimmo’s sweeping tongue stops and flutters on the other. These types of divergent challenges and harmonies are used to affect on many other tracks. Mid-range tongue stops are opposed by thick, powerful and pedal-directed keyboard sweeps until the reed extrusions flutter back onto themselves. Mallet-like pops from the toy piano meet up with woody twangs and repeated strums from the double bass. Or fidgeting reed vibrations are pushed into mellow vibrations by inverse jangles and patterning toy and regular keyboards efforts. Furthermore in spite of the exploratory nature of the program, pivots to simple swing characterize tracks like “Those Telegraph Poles” and the concluding “B&W Vanishing Train”. While the initial movement of the former is deconstructed with squeaky altissimo pitches, the groove is reasserted following integration of Cord’s comping and Orrù’s subtle thumps. Operating in reverse, “B&W Vanishing Train” finds Mimmo’s smears and vibrations embellishing the simple melody first projected by the piano’s reflective string plucks. Eventually gushing keyboard glissandi and bowed bass timbres bring back the cheerful intro, energetically joined by reed flutters to the end.

Percorsi Musicali
Ettore Garzia

Mi farò guidare dalla bella copertina di Transient, ultimo CD del trio Gianni Mimmo-Silvia Corda-Adriano Orrù, che contiene una fotografia di un giardino del tempio Tofuku-ji di Higashiyama a Kyoto. Completato nel 1255, quel tempio è tuttora un posto meraviglioso per godere di un panorama alberato con foglie colorate che si estende in prossimità di un fiume, ma un segno della mitologia e della rappresentanza buddista si trova nell’Hojo Garden, un giardino costruito nel 1939 e progettato da Shigemori Mirei, un’autorità della progettazione dei giardini giapponesi. Mirei ci tenne ad evidenziare come l’Hojo Garden fosse un “concept gardens containing abstract expression” e che fosse stato Dio stesso a dargli l’ispirazione e le indicazioni per la progettazione: si tratta di un’area prevalentemente costituita da sabbia biancastra, con cerchi concentrici disegnati in essa e raffiguranti onde di riflusso del mare, con quattro rocce di dimensioni differenti piantate nella sabbia e cinque piccole colline di muschio che rappresentano i principali templi Zen. Per un’opera del genere nasce subito spontanea una domanda, ossia su quali basi edificative essa sia stata eretta: della serie, perché centri concentrici sulla sabbia e non altre forme, perché pietre con una posizione specifica e non un’altra? Una risposta sta nel benessere della vibrazione visiva, nelle angolazioni indovinate, nella solidità della visione globale pur essendo di fronte ad un materiale minimale, in definitiva si proietta una comunicazione telepatica tra gli elementi.

Le 8 tracce di Transient hanno proprio quella qualità, una telepatia tra i musicisti che non è esoterica naturalmente, ma radicata nella forma improvvisata, una fucina di sviluppi real time in grado di rimuovere contaminazioni, retoriche, egoismi. In Transient i Shigemori Mirei della situazione sono i tre musicisti, che quando suonano insieme cementificano le essenze più chiare e amate dell’improvvisazione, un via libera ad accenni accordali, pulsazioni, rapide confluenze, multifonie e aspetti specifici della tecnica estensiva che sono la conseguenza di una pulizia di intenti onorevole. Come già rimarcato nel loro precedente, omonimo CD del 2018, questo trio ha una spontaneità e coscienza sonora derivata da quell’arte della conoscenza e del saper fare bene le cose, del saper intercettare nella performance un equilibrio e portare in emersione luoghi simmetrici o asimmetrici a seconda del caso, intuire quando è necessario un contrasto o forzare il flusso musicale: Transient, da questo punto di vista, è allora un magnifico volume su come si sviluppano le forme nell’improvvisazione libera.

L’iniziale Last cranes in the pond fornisce qualche barlume di idioma jazzistico, così come la finale B&W Vanishing Train ha delle scale che probabilmente sfruttano con molto travestimento posizioni conosciute nel jazz più complicato e contemporaneo, ma il resto è totalmente indirizzato alla libertà delle combinazioni sonore; c’è un elemento in più in questo lavoro e cioè l’inserimento nelle dinamiche improvvisative del toy piano, strumento che Silvia sa usare benissimo, vedi quanto succede in Transient Clouds, 5 minuti che si aprono con un flusso di note del giocattolo in sovrapposizione con accordi suonati sulla tastiera del pianoforte e in cerca di una definizione estetica e poi in Rippling Lake, con scampoli di indovinata presenza. D’altro canto il pianismo di Silvia è essenziale per le evoluzioni del trio, con congestioni, clusters, vitalità dei toni medio-bassi della tastiera, note smorzate per effetto di costrizioni sui martelletti. Mi piace moltissimo questo tipo di vitalità al pianoforte.
Adriano è l’indispensabile sfondo delle espansioni improvvisative e lo senti, chiarissimo, lasciare “macchie” timbriche in Transient Clouds, pulsare efficacemente in Shinjuku, “elasticizzare” l’approccio alla tastiera del contrabbasso nelle dinamiche di Garden Maze: per lui potrebbero valere applicazioni parsimoniose del frottage o del grattage pittorico se solo queste modalità fossero applicabili alla musica. Per Gianni, invece, è riservato il compito di tramutare in suoni espressivi tutto ciò che sta in quell’area di qualità che riguarda il suono, la gestualità, la coscienza sonora e le linee di intonazione costruttive: in Transient Clouds suona sornione e crepuscolare, in Shinjuku effettua delle figure veloci e sfuggenti, in Tilting At Crazy Angles è in multifonico costante, in Rippling Lake si misura contro le sofisticazioni e i punti di rottura creatisi negli istanti di propulsione improvvisativa.
Il trio vive momenti di eccellenza in These Telegraph Poles, diluvio di note che fa da preludio energetico a Tilting At Crazy Angles, posto in cui le velocità aumentano così come le intensità sonore e dove i musicisti moltiplicano le loro forze; e il finale di B&W Vanishing Train offre un’esaltazione corale che dimostra la grande maturità musicale dei musicisti.

Transient è un prodotto musicale surreale di questi tempi, improvvisazione popolata da geometrie casuali che cercano di offrire realtà deformate e imprevedibili, in linea con un’idea senziente e prodigiosa della musica. Sono geometrie improprie e concettuali come quelle dell’Hojo Garden, che in alcuni casi riescono a farci sentire la materialità degli elementi aguzzando la mente e l’immaginazione: provate ad alzare il volume sulla seconda parte di Garden Maze, riuscirete ad introitare la sabbia che si alza ed “inonda”.

Music Zoom
Vittorio Lannutti

Gianni Mimmo al sax soprano questa volta è in trasferta a Cagliari con il trio Clairvoyance insieme a Silvia Corda al pianoforte ed un toy piano e Adriano Orrú al contrabbasso. È un album che ha la dimensione temporale per un LP, intenso proprio per questo, con note che si incastrano l’una nell’altra, ciascuna con un proprio significato, niente di più e niente di meno, in una perfezione che i tre raggiungono grazie ed un’empatia che risale alla loro collaborazione avvenuta in tempi passati. Non si arriva mai al caos, nonostante un’energia costante che sorregge le esecuzioni e che spesso scorre sotto la superficie, una tensione invisibile che attira l’attenzione dell’ascoltatore. È un riuscito amalgama di intensità e di sensibilità reciproca, anche nei momenti, come Rippling Lake in cui sembra si vada verso il free, anche è se un free dall’aspetto gentile, come quello del famoso trio di Paul Bley con Swallow e Jimmy Giuffre, ripreso in tempi più recenti dal gruppo Free Fall di Ken Vandermark. Da ascoltare, sicuramente un bel contributo al jazz italiano ed europeo.
 

Vinylmine
Phontas Troussas

Τον Οκτώβριο του 2018 είχαμε γράψει, εδώ στο blog, για ένα CD του σοπρανίστα Gianni Mimmo, της πιανίστριας Silvia Corda και του κοντραμπασίστα Adriano Orrù, ο τίτλος του οποίου ήταν “Clairvoyance” [Amirani Records]. Τώρα Clairvoyance είναι η ονομασία του τρίο, με την πιο νέα συνεύρεσή του να αποκαλείται “Transient” [Amirani Records, 2022].

Ηχογραφημένο στον χώρο Penty Service, στο Κάλιαρι της Σαρδηνίας, στις 27 Οκτωβρίου 2021, το “Transient” είναι μία καθαρή αυτοσχεδιαστική πρόταση, που βαδίζει στα χνάρια του προηγούμενου άλμπουμ του trio.
Λέμε «στα χνάρια», γιατί στην πράξη το “Transient” μοιάζει περισσότερο «συγκροτημένο», μ’ ένα κομμάτι μικρής (2:16) και επτά κομμάτια μέσης διάρκειας (από τέσσερα έως έξι λεπτά), με «ακρότητες», που είναι όμως λελογισμένες διαθέτοντας περαιτέρω και σαφές λυρικό στοιχείο.
Το σοπράνο σαξόφωνο του Gianni Mimmo εξερευνά άλλοτε προφανείς μελωδικές περιοχές και με τα αναμενόμενα timbre, ενώ άλλοτε μπορεί να το ακούς ακόμη και σαν φλάουτο, με ταυτόχρονο κρουστό παίξιμο με τις τάπες, με την Corda να χρησιμοποιεί πλην του πιάνου της (μέσα-έξω) κι ένα toy-piano, που σε κάποια κομμάτια (“Transient clouds”) κάνει πολλή δουλειά, παρέχοντας στην εγγραφή έναν πειραματικό αέρα – όταν το κοντραμπάσο του Orrù συμμετέχει παντοιοτρόπως στα δρώμενα, με παιξίματα τόσο με πιτσικάτο, όσο και με δοξάρι.
Η ροή στο “Transient” είναι η αναμενόμενη και είναι απρόσκοπτη, με το άκουσμα να μην κάνει πουθενά «κοιλιά», και με τους τρεις οργανοπαίκτες να καλύπτουν όχι μόνον τα δικά τους μέτρα, μα και να προκαλούν ο ένας τον άλλον, ώστε να ξεκινά κάθε φορά ένας νέος κύκλος προσωπικών καταδείξεων και «συνομιλιών».
Μάλιστα, αυτή η επικοινωνία που παρατηρείται μεταξύ των κομματιών δημιουργεί και μιαν άλλη προοπτική στο “Transient”, καθώς τα κενά ανάμεσα στα tracks δεν παίζουν κάποιον ιδιαίτερο ρόλο, με την μουσική να υπερβαίνει χωρίσματα και διάρκειες, και με τους κύκλους να ολοκληρώνονται σε όχι αναμενόμενες θέσεις και στιγμές.
Γενικώς, το στοιχείο της έκπληξης και της αναπάντεχης εξέλιξης καραδοκεί καθ’ όλη την διάρκεια τούτου CD, προσδίδοντάς του, έτσι, μιαν αδιαφιλονίκητη γοητεία.

Orynx Improv and Sound
Jean-Michel Van Schouwburg

Ces trois musiciens ont déjà enregistré ensemble l’album Clairvoyance pour Amirani (AMRN 056 - 2018) et j’en avais décrit le processus en octobre 2018 : https://orynx-improvandsounds.blogspot.com/2018/10/damon-smith-with-william-hooker-bertram.html . Très content donc de voir leur collaboration se prolonger en bonifiant avec encore plus de nuances et d’expressivité. 
Le saxophoniste soprano Gianni Mimmo est sans nul doute inspiré et influencé par Steve Lacy, c’est indubitable. Mais l’essentiel de son travail musical consiste à insérer cet apprentissage sonore et musical au sein d’un autre univers et d’une pratique différente, un autre contexte, celui de l’improvisation totale ou composition instantanée. Ce qui est tout à fait remarquable dans son jeu de saxophone est sa maîtrise d’intervalles difficiles entre chaque note soufflée avec précision, ceux qui confèrent à ses improvisations une distinction « monkienne » virevoltant dans la chaîne zig-zaguante d’harmonies distendues faites de tierces et de quartes antagonistes, emboîtées avec un sens acéré de l’architecture et avares de fioritures et de traits pseudo-virtuoses. Et quand cela lui prend de cascader les échelles, d’être « loquace », c’est avec une logique confondante et une précision millimétrée. Steve Lacy ou pas, d’un point de vue instrumental et musical, il faut savoir et pouvoir le faire. Derrière ce son et ses gammes alambiquées, se cache un travail opiniâtre et méthodique. Pour Gianni Mimmo, cette démarche qui semble cérébrale et apprêtée est le vecteur d’un lyrisme distingué, généreux qui fait mouche chez l’auditeur ou auditrice lambda munie d’un tant soit peu d’oreille musicale. Ce n’est pas le tout d’être un musicien de grande qualité intrinsèque, il faut aussi trouver des collaborateurs qui soient à la hauteur et capables de ressentir et d’inventer des coïncidences et des complicités pour créer un sens véritable dans la musique jouée et une profonde communauté d’intérêt. Et là, je suis tout à fait enthousiaste avec la paire Silvia Corda au piano et Adriano Orrù à la contrebasse, lesquels ont en commun une longue et fructueuse vie musicale. Aussi, un autre album avec Corda et Orrù a attiré mon attention : For Massas avec le clarinettiste basse Joao Pedro Viegas et le saxophoniste ténor et soprano Guy-Frank Pellerin (Pan Y Rosas Discos PYR 213). J’ajoute encore qu’Adriano a enregistré Improvised Pieces For Trio avec Sebastiano Meloni et… Tony Oxley, une solide référence.
Gianni Mimmo a joué et enregistré avec des pianistes tels que Gianni Lenoci en duo (Reciprocal Uncles), Nicolà Guazzaloca (en trio avec la violoncelliste Hannah Marshall) et Elisabeth Harnik (trio avec la violoncelliste Clementine Gasser). Cette démarche en trio saxophone – piano – contrebasse est donc pour lui dans l’ordre des choses et un prolongement logique par rapport à ses expériences passées. On l’entend de suite, Silvia Corda a une profonde expérience du classique « moderne » dit contemporain et son jeu une élégance authentique. Clairvoyante, elle prend soin de créer un équilibre constant avec le souffle précis de son partenaire, équilibre fait de sons perlés, de soubassements d’accords cycliques, de voicings sombres ou miroitants, de scintillements de fontaines, se montrant discrète, complice ou intense, subtile ou basique. Un éventail de motifs précis, de dynamiques colorées et de suggestions habiles se succèdent au fil de huit pièces autour des 4 ou cinq minutes dont le souffleur est co-créateur dans un univers parallèle, un autre monde dont ils ont tous deux les clés magiques pour les connecter l’un à l’autre par instants, injonctions, clins d’œil, extrapolations harmoniques ou convergences dans les pulsations et la métrique impalpable. On dirait un duo parfait lorsqu’on l’écoute à un volume insuffisant qui laisse la contrebasse dans l’ombre. Et une fois le bouton tourné un peu plus fort, on réalise alors combien l’archet grondant dans l’épaisseur des graves et les vibrations boisées organiques du contrebassiste Adriano Orrù rattachent cette musique élégiaque et aérienne à la matrice terrestre, à la surface du sol limoneux d’une récolte sonore féconde, ombre hertzienne des doigtés agiles dans l’infini des fréquences basses. Adriano Orrù apporte une dimension contemporaine, un sens de la sculpture et de la texture, très éloignés des facilités des doigts qui courent sur la touche pour impressionner le chaland. En ce faisant, il crée un troisième univers adjacent et c’est à notre sensibilité et notre imagination qu’il revient d’en ressentir toute la pertinence dans l’alchimie de Transient. Une musique vive, entière et lumineuse, une dimension parfaitement orchestrale aux géométries multiples où chacun des trois improvisateurs trouve sa place en restant fidèle aux caractères intimes et personnels de leur musique individuelle. Quelle Clairvoyance !! 
PS : Cela me donne envie de me replonger dans les albums précités réalisés par Mimmo, Corda et Orrù pour méditer sur la clarté et l’élégance de leurs musiques. 

Il Manifesto
Guido Festinese

Le grandi isole portano bene alla musica di ricerca con fondamento jazzistico: le terre circondate dal mare catalizzano energie e talenti, e mettono in moto la creatività. Ne trovate esempio in due cd per Amirani Records, coraggiosa etichetta guidata dal sassofonista Gianni Mimmo, qui anche protagonista delle due incisioni. La prima, Transient, a nome Clairvoyance, nata a Cagliari, vede oltre a Mimmo il piano di Silvia Corda e il contrabbasso di Adriano Orrù. Atmosfera assai speculativa, anche se a volte, come in Tilting at Crazy Angels, lo scambio diventa splendidamente concitato.

Avant Music News
Daniel Barbiero

Mimmo also appears on Transient, the second release from the superb trio Clairvoyance, which in addition to Mimmo includes the Sardinian duo of pianist/toy pianist Silvia Corda and double bassist Adriano Orrù. The album is a relatively short, LP-length set of forceful improvisations. Although the performances are energetic, they don’t cross the line into chaos, largely because each player leavens the whole with his or her sense of structural constraints and coherence. As she has with this trio in the past, Corda often provides an overall framework constructed of patterned chords and regular rhythms, most notably on the track Shinjuku. Mimmo alternates between a free lyricism and—as on the set of duets with Mucari—an elaborate cubism in which he arranges and rearranges handfuls of notes to give the audio equivalent of a view from every possible angle. Orrù underpins it all with darting pizzicato lines and judiciously applied extended techniques with fingers and bow. This is a group that can balance a restless impressionism, as on the track Rippling Lake, with the fortissimo collision of overblown saxophone and double-bass-reinforced, lower register piano that defines the track Talking at Crazy Angles. A stimulating synthesis of intelligence and intensity.